E’ certamente difficile rendere con dovizia di particolari la storia antica della Valcanale. Possiamo comunque tracciare a grandi linee fatti ed avvenimenti di grande rilevanza sulla misura del coinvolgimento delle popolazioni. Tra pochi giorni cade il 550° anniversario della consacrazione della chiesa di San Egidio a Camporosso.
Mille… non più mille!
Sembra però che la paura per la fine del millennio non sia stata motivata nella nostra valle da fatti particolari al contrario di quanto avvenne nei secoli immediatamente successivi: peste, alluvioni, terremoti e il devastante passaggio dei turchi devono aver fortemente spaventato le popolazioni qui presenti inducendole a rivolgersi e cercare una protezione anche nella Compassione Celeste e nella Religione.
Da questi tempi successivi al nono secolo, con l’inizio dell’amministrazione di Bamberga, risulta la costruzione delle diverse chiese presenti nel territorio: Santa Caterina, Coccau, Tarvisio, Lussari e la chiesa di San Egidio a Camporosso. Quest’ultima merita un capitolo a parte in quanto viene ritenuta la prima sede parrocchiale della Valcanale.
Fu il Vescovo Ottone I di Bamberga che fece erigere nel 1106 una cappella dedicata a San Egidio che fu per un certo periodo unica parrocchia in Valcanale con un’estensione che nel 1399 arrivava fino a Tarvisio e nel 1487 persino fino a Malborghetto.
L’attuale chiesa fu rinnovata nel 1444 e fu consacrata il 30 aprile dell’anno 1471 dal Vescovo Andrea di Ferentino, Vicario Patriarcale. Da questa data la ricorrenza dei 550 anni dall’edificazione.
Curioso notare come la data della consacrazione coincida con la Notte di Valpurga in cui si incontravano le forze occulte per la perpetuazione dei loro riti. Forse questo accadeva proprio per esorcizzare queste entità oscure provenienti da antiche credenze pagane.
